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GDPR
REGOLAMENTO (UE) 2016/679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati).
Di seguito, sono illustrati alcuni degli articoli principali inerenti al GDPR:
art (4)
Il trattamento dei dati personali dovrebbe essere al servizio dell’uomo. Il diritto alla protezione dei dati di carattere personale non è una prerogativa assoluta, ma va considerato alla luce della sua funzione sociale e va contemperato con altri diritti fondamentali, in ossequio al principio di proporzionalità. Il presente regolamento rispetta tutti i diritti fondamentali e osserva le libertà e i principi riconosciuti dalla Carta, sanciti dai trattati, in particolare il rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e delle comunicazioni, la protezione dei dati personali, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di espressione e d’informazione, la libertà d’impresa, il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, nonché la diversità culturale, religiosa e linguistica.
art (6)
La rapidità dell’evoluzione tecnologica e la globalizzazione comportano nuove sfide per la protezione dei dati personali. La portata della condivisione e della raccolta di dati personali è aumentata in modo significativo. La tecnologia attuale consente tanto alle imprese private quanto alle autorità pubbliche di utilizzare dati personali, come mai in precedenza, nello svolgimento delle loro attività. Sempre più spesso, le persone fisiche rendono disponibili al pubblico su scala mondiale informazioni personali che li riguardano. La tecnologia ha trasformato l’economia e le relazioni sociali e dovrebbe facilitare ancora di più la libera circolazione dei dati personali all’interno dell’Unione e il loro trasferimento verso paesi terzi e organizzazioni internazionali, garantendo al tempo stesso un elevato livello di protezione dei dati personali.
art (17)
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei motivi seguenti: i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati; l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento; l’interessato si oppone al trattamento e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento; i dati personali sono stati trattati illecitamente; i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento; i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione” Nello specifico, l’art. 17 è molto importante in quanto è definito anche diritto di oblio, cioè il diritto alla cancellazione dei dati di una persona fisica, esteso e regolato anche con riferimento alla società digitale. Il nuovo GDPR aggiunge anche il diritto di opposizione dell’interessato, a condizione che non sussista alcun interesse legittimo prevalente del titolare (art. 21, paragrafo 1), oppure l’opposizione si basi sull’art. 21 paragrafo 2 e cioè i dati siano trattati per finalità di marketing diretto. Si aggiunge poi il diritto alla cancellazione in casi previsti esplicitamente da leggi degli Stati, ex art. 6, paragrafo 1, o il caso dei dati trattati in base all’art. 9, paragrafo 2, lettera a), che riguarda i dati un tempo detti “sensibili” che richiedono un consenso che l’interessato che ha dato a suo tempo e che ora revoca. La cancellazione è dovuta quando i dati siano trattati illecitamente, o essa si basi sulla necessità di adempiere a un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dalle leggi di uno Stato membro (art.17, paragrafo 1, lettera e). La norma precisa anche che la cancellazione è obbligatoria quando i dati siano stati raccolti in base all’art.8, paragrafo 1, e cioè rispetto a servizi offerti dalla società dell’informazione a minori di anni 16 (o dell’età che ciascun Stato potrà fissare purché non inferiore a 13 anni) senza il consenso di chi ha la responsabilità genitoriale. In questa ipotesi l’art. 17 paragrafo 2 impone al titolare non solo di cancellare i dati (sempre ovviamente che ritenga la richiesta legittima per quanto lo riguarda). L’obbligo sussiste nel momento in cui l’utente richiede la cancellazione dei propri dati personali dal database a cui si appoggia il sito e terzi.
art (20)
Sebbene il presente regolamento si applichi, tra l’altro, anche alle attività delle autorità giurisdizionali e di altre autorità giudiziarie, il diritto dell’Unione o degli Stati membri potrebbe specificare le operazioni e le procedure di trattamento relativamente al trattamento dei dati personali effettuato da autorità giurisdizionali e da altre autorità giudiziarie. Non è opportuno che rientri nella competenza delle autorità di controllo il trattamento di dati personali effettuato dalle autorità giurisdizionali nell’adempimento delle loro funzioni giurisdizionali, al fine di salvaguardare l’indipendenza della magistratura nell’adempimento dei suoi compiti giurisdizionali, compreso il processo decisionale. Si dovrebbe poter affidare il controllo su tali trattamenti di dati ad organismi specifici all’interno del sistema giudiziario dello Stato membro, che dovrebbero in particolare assicurare la conformità alle norme del presente regolamento, rafforzare la consapevolezza della magistratura con riguardo agli obblighi che alla stessa derivano dal presente regolamento ed esaminare i reclami in relazione a tali operazioni di trattamento dei dati.
art (22)
Qualsiasi trattamento di dati personali effettuato nell’ambito delle attività di uno stabilimento di un titolare del trattamento o responsabile del trattamento nel territorio dell’Unione dovrebbe essere conforme al presente regolamento, indipendentemente dal fatto che il trattamento avvenga all’interno dell’Unione. Lo stabilimento implica l’effettivo e reale svolgimento di attività nel quadro di un’organizzazione stabile. A tale riguardo, non è determinante la forma giuridica assunta, sia essa una succursale o una filiale dotata di personalità giuridica.
art (30)
Le persone fisiche possono essere associate a identificativi online prodotti dai dispositivi, dalle applicazioni, dagli strumenti e dai protocolli utilizzati, quali gli indirizzi IP, a marcatori temporanei (cookies) o a identificativi di altro tipo, come i tag di identificazione a radiofrequenza. Tali identificativi possono lasciare tracce che, in particolare se combinate con identificativi univoci e altre informazioni ricevute dai server, possono essere utilizzate per creare profili delle persone fisiche e identificarle.
DATA BREACH e ART 33
Come da “Regolamento UE 2016/679”, il GDPR disciplina il data breach prevedendo espressamente un obbligo di notifica e comunicazione in capo al titolare, in presenza di violazioni di dati personali che possano compromettere le libertà e i diritti dei soggetti interessati. Da non confondere con la Direttiva 95/46/CE, che, al contrario, non dispone alcun obbligo generalizzato di notifica. Attualmente, anche il nostro ordinamento prevede un obbligo di notifica frammentario. In recepimento della normativa europea in materia di comunicazioni elettroniche, il Codice privacy ha introdotto uno specifico obbligo di notifica dei data breach esclusivamente per i fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche accessibili al pubblico. In altri settori (dati biometrici, dossier sanitario e pubbliche amministrazioni) l’obbligo è stato prescritto attraverso puntuali provvedimenti del Garante privacy. Il nuovo Regolamento, invece, attribuisce alla notifica una funzione essenziale di tutela degli interessati ed estende tale obbligo alla generalità dei titolari di trattamento.
Vediamo l’Art. (33) cosa spiega riguardo la violazione dei dati:
1. In caso di violazione dei dati personali, il titolare del trattamento notifica la violazione all’autorità di controllo competente a norma dell’articolo 55 senza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza, a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali presenti un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Qualora la notifica all’autorità di controllo non sia effettuata entro 72 ore, è corredata dei motivi del ritardo. 2. Il responsabile del trattamento informa il titolare del trattamento senza ingiustificato ritardo dopo essere venuto a conoscenza della violazione. 3. La notifica di cui al paragrafo 1 deve almeno: a) descrivere la natura della violazione dei dati personali compresi, ove possibile, le categorie e il numero approssimativo di interessati in questione nonché le categorie e il numero approssimativo di registrazioni dei dati personali in questione; b) comunicare il nome e i dati di contatto del responsabile della protezione dei dati o di altro punto di contatto presso cui ottenere più informazioni; c) descrivere le probabili conseguenze della violazione dei dati personali; d) descrivere le misure adottate o di cui si propone l’adozione da parte del titolare del trattamento per porre rimedio alla violazione dei dati personali e anche, se del caso, per attenuarne i possibili effetti negativi. 4. Qualora e nella misura in cui non sia possibile fornire le informazioni contestualmente, le informazioni possono essere fornite in fasi successive senza ulteriore ingiustificato ritardo. 5. Il titolare del trattamento documenta qualsiasi violazione dei dati personali, comprese le circostanze a essa relative, le sue conseguenze e i provvedimenti adottati per porvi rimedio. Tale documentazione consente all’autorità di controllo di verificare il rispetto del presente articolo.
DPO
Il ruolo principale del responsabile della protezione dei dati (DPO) è quello di garantire che la sua organizzazione elabori i dati personali del proprio personale, dei clienti, dei fornitori o di qualsiasi altra persona (definiti anche soggetti interessati) nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati applicabili. Nelle istituzioni e negli organi dell’UE, il regolamento sulla protezione dei dati (regolamento (CE) 45/2001) obbliga a nominare un responsabile della protezione dei dati. Inoltre, il regolamento (UE) 2016/679, obbliga alcune organizzazioni dei paesi dell’UE a nominare un RPD. Il tutto sarà applicabile dal 25 maggio 2018. Vediamo nel dettaglio l’articolo 39 del Regolamento: – informare e fornire consulenza al titolare e al responsabile del trattamento in merito agli obblighi derivanti dal Regolamento 679/2016 o dalle altre disposizioni legislative interne o europee in materia di protezione dati; – sorvegliare l’osservanza del Regolamento da parte del titolare e del responsabile del trattamento in tutte le sue parti, compresi l’attribuzione delle responsabilità, la sensibilizzazione e la formazione del personale che partecipa al trattamento; – fornire su richiesta pareri in merito alla valutazione d’impatto e sorvegliarne lo svolgimento; – cooperare con l’autorità di controllo fungendo, tra le altre cose, da punto di contatto per questioni connesse al trattamento effettuando consultazioni di ogni tipo, con particolare riguardo e attenzione ad un’eventuale attività di consultazione preventiva.
TITOLARE DEL TRATTAMENTO:
Il titolare del trattamento è il Sig. Paolo Colagrande, nella persona del Legale Rappresentante di Iagica Srl, CF 14433611002 P.IVA 14433611002 con sede legale in Roma Via Adrioano Olivetti 24, contattabile all’indirizzo email: privacy@tech.iagica.it
DPO (Data Protection Officer):
Il Responsabile del trattamento è l’Ing. Angelina Massaro per l’azienda Iagica Srl con sede legale in Roma Via Albalonga 52, contattabile all’indirizzo email: privacy@tech.iagica.it
CANCELLAZIONE DEI DATI
Come da diritto dell’utente, per richiedere la cancellazione dei dati dal sito (art 17), forniti nel momento dell’accettazione dei cookies e delle normative previste dal GDPR, inviare una mail, con oggetto RICHIESTA CANCELLAZIONE DATI, all’indirizzo di posta elettronica: privacy@tech.iagica.it
Questa pagina è visibile, mediante link in calce in tutte le pagine del Sito ai sensi del GDPR e dell’art. 122 secondo comma del D.lgs. 196/2003 e a seguito delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.126 del 3 giugno 2014 e relativo registro dei provvedimenti n.229 dell’8 maggio 2014.